La pandemia ha molto influenzato il mercato immobiliare nel nostro Paese: oggi come non mai gli italiani desiderano case con più spazio o con un piccolo giardino.

Le soluzioni più gettonate sono quelle capaci di garantire un po’ di respiro in caso di blocco della circolazione o di nuove restrizioni imposte dal Covid-19. I dati parlano chiaro, evidenziando un calo di compravendite nelle grandi città a favore della provincia. Metropoli come Roma e Milano seguono la stessa tendenza che mostra un netto incremento di vendite immobiliari nell’hinterland e un drastico calo in città.

Come spiega Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari, le preferenze, orientate anche dalla crescita dell’esercito degli smart worker, privilegiano luoghi dove a parità di prezzo si può acquistare una casa con una stanza in più, magari con una veranda o un balcone vivibile o magari nel verde.

Nel corso di questi mesi si è registrato un altro dato indicativo: gli affitti più lunghi nelle località di villeggiatura. Molti, cioè, al posto del canonico mese estivo, hanno pensato di trattenersi più a lungo, mentre altri hanno deciso di sfruttare al massimo le seconde case senza impegnarsi in un grande passo come l’acquisto di un nuovo immobile. In entrambi i casi, la motivazione è stata quella di plasmare la casa seguendo i nuovi ritmi e le mutate esigenze di vita.

La pandemia ha inciso anche sulla voglia di vivere sempre più a contatto con la natura e in spazi aperti, alla luce di un distanziamento sociale che lascerà strascichi importanti anche dopo questo lungo periodo. Lo dimostra la continua crescita di domanda per gli immobili nelle più rinomate località sciistiche nonostante un sensibile aumento dei prezzi.

Gli operatori Fimaa-Confcommercio evidenziano che chi ha comprato una seconda casa in montagna come investimento potrà contare su un grande ritorno economico, dettato da un vivace turismo interno e da periodi di permanenza più lunghi per chi continuerà a lavorare in smart working.